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Raffreddore: curiosità e rimedi per il mal d’orecchie

Secondo alcune ricerche, ci tocchiamo il viso con le mani in media 3 volte ogni 5 minuti, il naso almeno 5 ogni ora. Questo significa, che possiamo infettarci molto più facilmente, favorendo la diffusione del raffreddore

Esperimenti sulla diffusione del raffreddore

Nel dopoguerra, il biologo Christopher Andrewes, eseguì un esperimento per valutarne la diffusione. Ad un volontario fu chiesto di indossare un piccolo apparecchio che permetteva di far colare dal naso un liquido blu fluorescente, della densità del muco durante un raffreddore. La persona fu lasciata per alcune ore in una stanza a chiacchierare, giocare e mangiare con altre persone. Alla fine dell’esperimento, aiutato da una luce ultravioletta, con stupore notò che la sostanza era praticamente ovunque, sia sulle persone che nell’ambiente e sugli oggetti.

Questa è la risposta alla domanda: “il raffreddore è contagioso?” Eccome se lo è!

Il raffreddore, infatti, è un’infiammazione acuta di origine virale che colpisce prevalentemente le prime vie respiratorie, il naso e la gola. Può durare pochi giorni o anche intere settimane ed è molto contagioso. Si trasmette in due modi:

– per via aerea, respirando aria infetta: il virus può essere disperso nell’aria dalla persona raffreddata attraverso le minuscole gocce d’acqua emesse con starnuti e colpi di tosse;

– per contatto diretto con oggetti contaminati che tocchiamo quotidianamente, soprattutto con le mani.

È facile prendere un raffreddore?

È chiamata infezione stagionale e colpisce solitamente all’inizio dell’autunno, con un picco massimo d’inverno, lasciando una scia in primavera, molto difficilmente in estate. Secondo alcune stime, gli adulti si ammalano circa un paio di volte durante l’anno, mentre i bambini dalle 4 alle 8 volte.

Il raffreddore, è in sostanza provocato da un virus (ne esistono 250 ceppi diversi) che si trasmette per via aerea, passando da un individuo all’altro emettendo colpi di tosse o starnuti (la velocità con la quale il muco lascia il naso può aggirarsi intorno ai 160 km/he secondo uno studio dei ricercatori della Drexel University di Filadelfia anche a 320 km/h), ma come precedentemente affermato, può avvenire anche in maniera indiretta, toccando oggetti che sono stati involontariamente contaminati. Primo fra tutti comunque è il passaggio attraverso le mani.

Un po’ di storia e curiosità

Il raffreddore è una patologia conosciuta fin dai tempi antichi. Si hanno descrizioni dei sintomi e rimedi sul “papiro egiziano di Ebers; nel Medioevo, la religiosa Ildegarda di Bingen(1098-1179), consigliava di mettere nelle zuppe, sulla carne ed altri alimenti La “Tanecetum vulgare” (pianta erbacea comunemente chiamata Tanaceto) come rimedio per il raffreddore. Solo dal 1950, hanno iniziato ad identificarne le cause di trasmissione.

Raffreddore e complicanze per l’udito

Anche se si tratta di un disturbo lieve, il raffreddore non va trascurato perché gli stessi sintomi possono essere provocati anche da altre patologie che potrebbero richiedere l’intervento del medico. In alcuni casi, poi, possono presentarsi delle complicazioni.

Otite
Il raffreddore può provocare anche un’otite, un’infiammazione che interessa l’orecchio ed è più frequente soprattutto nei bambini e nelle persone che soffrono spesso di infiammazioni alla gola o alle adenoidi. L’otite può presentarsi con dolori all’orecchio, diminuzione dell’udito, rialzo della temperatura.

Sinusite
È una delle complicazioni più frequenti in seguito a un raffreddore. Consiste in un’infiammazione della mucosa che riveste i seni paranasali. Se le mucose che rivestono le pareti interne si gonfiano a causa di un’infiammazione, i condotti si chiudono, l’aria e le secrezioni di muco rimangono imprigionate, i batteri si moltiplicano, si forma del pus che preme contro le pareti dei seni, provocando forti dolori. Premendo con un dito le zone che circondano il naso, si prova una sensazione di dolore, che peggiora quando ci si china, ci si sdraia o si tossisce. La sinusite può presentarsi anche con un gonfiore e con un arrossamento delle palpebre di un occhio, altre volte può comparire con mal di testa frequenti e attacchi di tosse che si verificano soprattutto quando si è sdraiati.

Conseguenze per chi porta apparecchi acustici

Come abbiamo visto, purtroppo può accadere che con il sopraggiungere del raffreddore ci possano essere delle complicanze, specie per l’udito.  In questi casi è importante rivolgersi a un medico competente in grado di effettuare una corretta diagnosi.

Nel caso di persone ipoacusiche o portatrici di apparecchi acustici, un raffreddore può inizialmente destare preoccupazione, in quanto il soggetto accusa un’ulteriore diminuzione del proprio udito con un conseguente calo delle performance di ascolto. In molti casi il paziente necessita di essere rassicurato del fatto che questa diminuzione della capacità uditiva è un fattore temporaneo; si renderà necessaria quindi, una taratura delle protesi acustiche in uso, non prima di aver effettuato una nuova audiometria ed un esame impedenzometrico per accertare la situazione. Una volta che il raffreddore avrà effettuato il suo decorso, si potrà ripristinare la taratura iniziale.

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